MAZINGER Z 1969 EX GOHKIN FEWTURE
                      Dopo la recensione  del Great Mazinger 1969 è adesso il turno del modello che lo ha preceduto, il  Mazinger Z 1969. Seguendo un ordine cronologico sarebbe stato più logico recensire  prima questo modello ma a noi di japanrobot ci piace fare le cose in modo  imprevedibile e apparentemente senza senso ed ecco che adessovi presentiamo  questo modello dopo che con la recensione del Great Mazinger 1969 ve ne avevamo  già svelato molti di quelli che sono i pregi e i difetti che lo caratterizzano.Vi anticipo che  infatti tanto di ciò che doveva essere detto su questo toy è già stato scritto  nella recensione del  Great Mazinger alla quale vi rimando per ulteriori dettagli per cui in questa occasione  sarò abbastanza breve e conciso.Premesso che  questo Mazinga Z è per il 90% uguale al Great Mazinger da cui differisce solo  per le corna, le piastre pettorali, l'assenza delle pinne ai lati delle cosce e  l'assenza delle lame e delle mitragliatrici sugli avambracci (oltre a differire  chiaramente per la verniciatura di gambe ed avambracci), come esso è contenuto  all'interno del tipico astuccio nero che contraddistingue gli Ex Gokin di  Fewture e come esso è dotato di un analogo display stand.
La confezione  contiene:
il modello, due  paia di piastre pettorali (un paio di metallo e un paio in plastica traslucida  per simulare il breast fire), 3 paia di mani (un paio chiuso a pugno, un paio  aperte, un paio per impugnare la spada), 3 paia di tirapugni, una spada, un  paio di avambracci calamitati con le lame per simulare l'iron cutter, lo  scrander rosso, un Jet Pilder e un Hover Pilder entrambi con ali pieghevoli per  l'agganciamento alla testa del robot.
Sulla superficie  opposta all'alloggiamento del modello si trova invece il display stand,  esattamente uguale a quello usato per i Getter dal quale differisce solo per il  braccio che in questo caso si adatta per dare sostegno allo scrander.
Ribadisco i  difetti più spesso riscontrati in questo modello, comuni, anche se in misura  maggiore, a quelli del Great Mazinger e già riportati nella relativa  recensione:
- piccole  intaccature della vernice sugli avambracci
- distacco delle  corna dalla parte inferiore della testa solitamente a seguito del maneggiamento
- distacco delle  calamite che uniscono la parte prossimale a quella distale dell'avambraccio  (forse il difetto in assoluto più comune di questo modello, cosa che si è  puntualmente verificata anche in un avambraccio del mio esemplare)
- aggancio del  great booster sulla schiena leggermente instabile
La posabilità è  eccellente, con tutti gli snodi (a parte quello per la rotazione del tronco) a  scatto.Le caviglie si  piegano moltissimo, le gambe ruotano longitudinalmente, gli avampiedi si  flettono, le ginocchia si piegano molto, le anche si muovono lateralmente e in  senso antero-posteriore, il tronco ruota praticamente a 360°, le spalle si  muovono in avanti e indietro e sono sollevabili, le braccia si muovono in senso  antero-posteriore e lateralmente oltre a ruotare longitudinalmente, la testa si  flette e si estende ed ha anche una buona escursione laterale.
Anche le mani sono  molto mobili, come nel Great Mazinger la prima applicazione è un po'  difficoltosa ma successivamente la cosa diventa più agevole con l'adattamento  dei perni agli alloggiamenti in gomma dura.
Le ali dello  Scrander sono ruotabili e anch'esse a scatto. Il corpo centrale ha la punta in  metallo mentre per il  resto è totalmente  in plastica.
La verniciatura  del mio esemplare è perfetta, fortunatmente anche i famigerati avambracci non  hanno difetti di sorta. Avambracci e gambe sono stati verniciati di un blu più  scuro rispetto a quello impiegato per le analoghe parti del Great Mazinger.  Sinceramente, dati i soggetti, avrei visto più appopriata una inversione dei  colori, e cioè un azzurro più chiaro per lo Zeta e più scuro nel Great  Mazinger. Molto bella anche la verniciatura delle piastre pettorali in metallo,  sfumata nella parte inferiore. Le piastre pettorali traslucide per la  simulazione del breast fire mi hanno invece lasciato abbastanza tiepido.
Valgono le  considerazioni fatte per il Great Mazinger: modello esteticamente superlativo e  con posabilità eccezionale, strutturalmente ben più solido degli Ex Gokin  Getter per ovvi motivi dato l'assemblaggio radicalmente differente ma che pecca  di alcune piccole imprecisioni che, seppur minori e talora facilmente  riparabili rispetto alle ben più gravi magagne dei modelli della stessa serie  che li hanno preceduti, sono comunque inaccettabili dato l'esorbitante costo di  base che si va a inserire nella logica del massimo guadagno con il minimo  sforzo per la casa produttrice dato l'abbondante riciclaggio di parti e le  manovre furbette (di cui già parlavamo nella precedente recensione) per  costringere il malcapitato acquirente a comprare entrambi. 
Da acquistare solo  se si pensa che la propria collezione non possa farne a meno, altrimenti  tenetevene alla larga.
Un saluto e alla  prossima recensione da Stefano-Mazingetter.
                    Mazingetter
    (le foto sono state realizzate dall'autore dell' articolo).