Attingendo  a piene mani dalla lista dei 10 most wanted redatta sulla base delle  preferenze dei lettori della rivista  Dengeki Hobby e stilata circa 2 anni or sono, Bandai propone, in occasione  dell'uscita del gx-41, uno dei mecha in  assoluto più amati dai giapponesi, che non a caso occupava nella suddetta lista  la seconda posizione e  che, si mormora, i nipponici stessero aspettando in versione soc sin da quando,  nel lontano 1998, la linea di robot  diecast in assoluto più amata, veniva avviata dal gx-01.Il fatto  che Bandai stia ascoltando il suo pubblico lo testimoniano le uscite dal  GunBuster (gx-34) in poi.Nelle 7  produzioni soc successive sono stati proposti 4 mecha contenuti in quella lista  e quello che occupava il primo  posto (Daimos) è di prossima uscita (fine settembre 2008) come gx-43.Ciò  lascia ben sperare noi italiani dal momeno che la graduatoria in esame  conteneva robots a noi carissimi: Daitarn  (3° posto), Daltanious (8° posto), Mazinkaiser, Danguard. Penso su questa base  che ormai non dovremo  attendere molto per veder magistralmente realizzati, come Bandai ci ha abituato  a fare, alcuni dei giganti  d'acciaio a noi più cari!Tornando  all'oggetto della recensione, il Raideen, occorre precisare come la strategia  di mercato elaborata inquesta  occasione da Bandai abbia previsto (forse sulla base delle produzioni vintage,  cosa che mi fa ben sperare anche  sull'eventuale proposta della variante black) l'uscita di 2 versioni, una  regolare (gx-41, con braccia  e cosce cromate, meno ricca in accessori), l'altra deluxe (gx-41s,  iperaccessoriata e con colorazione bianco-perlata  di cosce e braccia), entrambe trasformabili come nell'anime, nel jet God Bird. 
I prezzi  sono sensibilmente diversi e a mio modesto parere tale differenza non è  pienamente giustificata dalla  ricchezza di accessori che caratterizza la versione s rispetto alla normal.La serie Yuusha  Raydeen risale al lontano 1975 e non ha mai raggiunto il nostro paese,  nonostante ciò il mecha  ha anche per gli italiani qualcosa di familiare dal momento che molti di noi da  bambini sono stati possessori della riproduzione jumbo giocattolo della  Mattel, di cui con ampio riciclaggio di parti erano stati proposti altri soggetti come il Grande Mazinga e  Goldrake. E' forse questo il motivo che giustifica il successo di vendite che il gx-41 e 41s hanno avuto anche in  Italia. Nei forum dedicati al settore nel nostro paese in pochi hanno rinunciato all'acquisto di questo toy.
Io vi  riferirò riguardo alla versione deluxe, che è, appunto, la variante che ho  deciso di acquistare.
                    La  scatola 
E' in  assoluto la scatola più grande sinora mai realizzata per un soc, ben più  voluminosa delle già grandi confezioni  dei precedenti componibili-trasformabili Bandai. Curiosamente (cosa anche  questa mai accaduta in  precedenza per altri soc) il nome del modello è riportato solo in giapponese.  Centralmente è ritratta la montagna  a forma di testa (in cui normalmente è alloggiato il robot) in fase di  apertura, così da mostrare la presenza  al suo interno del Raideen, che a riposo è di colore dorato per poi assumere i  tipici colori bianco, blu e  rosso dopo la sua attivazione. A destra è ritratto il robot stesso in versione  normale ed a sinistra in versione God  Bird. Sul retro, oltre all'immagine della montagna-testa in apertura sono  raffigurati i vari accessori che aricchiscono  questa particolare versione del modello.
                    Il  contenuto 
                      La  confezione contiene
                      - Il  classico contenitore in polistirolo in cui è alloggiato, all'interno di una  bustina in plastica trasparente ed assicurato  dalle due classiche stecchette in polistirolo, il robot senza testa, mani e  lame sulle gambe.
                      - Una  grossa scatola in cartone in cui è alloggiata, divisa in tre parti (le due metà  più la guida) la grandemontagna-hangar  a forma di testa che come detto, nell'anime ospita il robot. 
                      - 3  grossi blister in plastica trasparente contenenti rispettivamente
  1) Un paio di mani chiuse a pugno, un paio di  mani per la posa con l'arco, una mano destra per l'impugnatura delle armi, 2 frecce, 2 paia di lame per  le gambe (un paio fisse e un paio regolabili per garantire maggior posabilità), 2 volti (uno con mandibola  fissa, uno con mandibola snodata per consentire l'apertura della bocca nella posa della God Voice), la  testa trasformabile, lo scudo (God Block), l'accessorio posizionabile sul torace per la simulazione della God  Voice, 2 tasselli rossi da applicare nella parte alta dell'addome, il  God Breaker, l'Energy Cutter, il grande  arco (God Gogun), un bracciale rosso con tassello metallico per  consentire l'attacco calamitato al Jet  Boomerang
  2) Un telaietto con le 3 lame (due più corte,  una più lunga) in plastica argentata per il God Breaker, il God Block e il God Breaker Big Spin, la  parte aggiuntiva con ali e zampe per la trasformazione in God Bird, il God Missile, il Brooger, la  basetta espositiva, il sostegno per l'esposizione del Brooger sulla basetta, tre sostegni per l'esposizione  sulla basetta in modalità God Bird
  3) Il God Breaker Big Spin, il Raideen  dorato, la Gogun Sword, il Jet Boomerang, la testa non trasformabile, la lama per la simulazione del Body  Cutter, il raggio in plastica azzurra trasparente per la simulazione  dell'Energy Cutter, la Sparcar (la moto  del protagonista) e la basetta per quest'ultima (nell'anime il pilota  entra nel robot insieme alla moto  attraverso un portellone che si apre sull'addome del Raideen)
                      - Il  libretto illustrativo
                    L'hangar  di Raideen 
                      Come  detto Raideen è alloggiato all'interno di un hangar che altro non è se non una  montagna a forma di testa con  tratti "egizianoidi" la quale si apre a metà per consentire al  protagonista di mettersi alla guida del robot. Rispetto  alla versione normal questa variante deluxe è stata appunto dotata anche di  tale voluminoso accessorio  e, se devo essere sincero, è stato questo il motivo che mi ha spinto  all'acquisto del gx-41s piuttosto che  del gx-41. La testa, interamente in plastica e alta 23 cm, è divisa in due metà  che possono essere facilmente  agganciate alla guida su cui vengono fatte scorrere lateralmente tirando  indietro la parte centrale (sotto  il mento per intenderci). La verniciatura color sabbia è molto bella e ben  sfumata ma sinceramente, dato l'alto  costo di questa versione deluxe, credo che Bandai avrebbe potuto fare il piccolo  sforzo di rendere automatizzata  l'apertura della testa munendola di un piccolo motore alimentato a batteria  (come già fatto per l'hangar  motorizzato del Mazinga Zeta in passato). Nell' hangar si può alloggiare il  Raideen dorato (altro accessorio  in dotazione alla sola versione s), esso è interamente in plastica fatta  eccezione per i piedi, di metallo.  E' un blocco unico e non possiede punti di snodo. L'addome ha nella parte  centrale un portellone apribile  sul quale può essere esposta la moto del protagonista con la sua basetta così  da riprodurre l'ingresso  del pilota nel robot.
                    Raideen
                      Il robot  presenta una percentuale in metallo relativamente modesta, cosa che farà  certamente storcere il nasoad  alcuni. Le uniche parti metalliche sono i piedi, le cosce, parte del bacino,  parte del torace, le spalle rosse ele  braccia. E' alto 21 cm circa. La verniciatura è curata e uniformemente  distribuita, anche se l'impressione è che  si debba fare una certa attenzione nella cura del bianco-perlato di braccia e  cosce, che dà appunto, una sensazione  di bello ma delicato. In tal senso gli sportelli a molla presenti nella parte  alta e posteriore delle gambe,  oltre allo scopo di consentire la trasformazione in God Bird (le cosce si  retraggono parzialmente all'interno  delle gambe con sistema telescopico), hanno anche la finalità di permettere la  flessione del ginocchio senza  che questo movimento possa intaccare la colorazione nella parte bassa e  posteriore della coscia. La testa  trasformabile è molto ben realizzata anche se si possono muovere alcuni  appunti: i piccoli perni su cui si spostano i due pannelli azzurri laterali non danno  una impressione di grande solidità apparendo particolarmente "gracili" per cui è consigliabile usare una  certa delicatezza nei movimenti di questi ultimi e della testa più in generale, inoltre ho avuto qualche difficoltà  nell'appicazione del volto, in tal senso non intimoritevi e spingete bene a fondo la faccia fino al "clic" che  vi indicherà l'avvenuto agganciamento della parte. Ad ogni modo la testa, nonostante possa apparire vincolata nei suoi  spostamenti laterali dai pannelli azzurri, ha sorprendentemente una ottima mobilità, garantita dalla possibilità di  regolare l'altezza del collo e di conseguenza le escursioni laterali dell'intera parte e l'entità del contatto  limitante tra pannelli e spalle. Le aticolazioni delle spalle sono parzialmente  estraibili così da garantire maggior libertà di movimento a questisnodi e conseguentemente a ciò una maggior plasticità  delle pose.Gli  avambracci presentano un sistema a scomparsa di tipo telescopico così da poter  risalire a coprire parte del braccio  accorciando l'arto in modo da consentire adattamenti morfologici necessari per  la trasformazione in God Bird.  Sempre a livello dell'avambraccio, i bracciali rossi sono rimovibili. Questo  accorgimento permette l'applicazione  di gran parte degli accessori (God Block, God Breaker, God Block Big Spin,  Gogun Sword, Energy  Cutter) ciascuno dei quali è montato su bracciali con appositi perni. Se un  appunto si può muovere a questo  sistema è l'eccessiva lassità per cui facilmente l'arma tende a distaccarsi dal  perno su cui è incastrata.Anche  la plastica di cui si compongono gli accessori non appare di qualità eccelsa.Un  bracciale aggiuntivo è dotato di un tassello metallico che ha lo scopo di  consentire l'attacco calamitato del Jet  Boomerang, anche questo sistema per carino che sia presenta una certa labilità  e sono sufficienti movimenti modesti  per determinarne il distacco. Il montaggio di tali accessori talora crea anche  una certa difficoltà nel successivo  distacco della mano (cosa che ho notato soprattutto con la Gogun Sword).Già....  le mani! Altra nota dolente di questo modello: un paio di pugni chiusi, un paio  di mani per la posa con l'arco  e una mano per l'impugnatura del God Boomerang mi sembrano davvero poche per un  modello definito come  deluxe e ricco in accessori. Come per il God Mars, anche in questo caso Bandai  pecca nella dotazione del  modello sotto questo aspetto. L'addome  è snodato, tra i due elementi rossi principali è presente uno snodo che viene  liberato tirando versol'alto  quello superiore consentendo così la torsione del torace sull'addome, aspetto  di fondamentale importanza per  rendere più dinamica e accattivante la posa con l'arco e più in generale ogni  tipo di posa.Lo snodo  del bacino permette ottime escursioni a livello della coscia e ricorda molto da  vicino il sistema che caratterizza  nella stessa sede il gx-36 Ideon e il gx-24 T28. Gli sportellini laterali  garantiscono una discreta divaricazione  delle gambe. Lo sportello che invece si apre al di sotto del bacino ha  principalmente lo scopo di consentire  la trasformazione in God Bird che peraltro è estremamente semplice e intuitiva,  il libretto in tal senso è  comunque molto chiaro nel guidare passo passo la metamorfosi. In questa  trasformazione può essere usata sia  la testa trasformabile che quella fissa (che personalmente consiglio).La  posabilità è molto buona, e le lame regolabili hanno sostanzialmente la  funzione di migliorarla, ciò non toglie che  anche con le lame fisse la dinamicità delle pose ottenibili rimane comunque più  che discreta, cosa certamente  non facile se si considera la morfologia di base del robot in stile  "monoblocco" a livello degli arti inferiori.  Come al solito Bandai eccelle per l'accuratezza nella verniciatura delle  miniature, in tal senso sia la Sparcar  che il Brooger non presentano imperfezioni di sorta e mantengono un ottimo  dettaglio anche ad alte risoluzioni.Sebbene  io abbia mosso critiche riguardo alle dotazioni e ad alcuni aspetti tecnici, è  doveroso ammettere come  i pregi di questo toy superino di gran lunga quelli che possono essere  considerati difetti.Per  concludere mi sento di consigliare vivamente l'acquisto del modello. Su quale  versione preferire posso dirviche  se non andate pazzi per il "capoccione" o per il bianco sui modelli  può essere sinceramente più giusto suggerire  l'acquisto della versione normal dati anche i costi ben più contenuti. Se  viceversa non riuscite a sopportare  la colorazione cromata e pensate di non poter fare a meno dell'hangar e  soprattutto se avete abbastanza  spazio per esporlo e soldi per acquistarlo, il gx-41s è ciò che fa per voi.
                      Un  affettuoso saluto e un arrivederci alla prossima recensione da  Stefano-Mazingetter.                                        
                    Mazingetter
                        (le foto sono state realizzate dall'autore dell' articolo).