| Bandai Gundam Fix  Figuration Metal Composite #1003 Psycho Gundam MKII Dopo l'MRX-009 Psycho  Gundam, Bandai arricchisce la serie Fix Figuration Metal Composite con quello  che ne rappresenta la naturale evoluzione, l'MRX-010 Psycho Gundam Mark II.  Nell'anime Mobile Suit Z Gundam, lo psycho MKII rappresenta infatti la versione  migliorata e con una potenza di fuoco di molto accresciuta dalla abbondante  dotazione in cannoni (tutte le bocchette gialle che vedete distribuite sulle  varie parti del corpo) del precedente Psycho Gundam, caratterizzandosi  anch'esso per un sistema di interazione uomo-macchina di tipo psicologico tale  da garantire al pilota la possibilità di un controllo totale del robot  attuabile attraverso i soli pensieri e per la possibilità di convertirsi in  fortezza volante (in altre parole anche questo è trasformabile in una specie di  climatizzatore portatile di gusto esteticamente opinabilissimo). Se già  considerate imponente il primo Psycho preparatevi alla recensione di questo  enorme bestione, un modello in assoluto tra i più alti della mia collezione ed  una ulteriore dimostrazione della bontà qualitativa e della validità tecnica  dei prodotti della serie Metal Composite.
 La scatolaNon grande e  proporzionata al suo contenuto, in poche parole è così come dovrebbero essere  tutte le scatole dei modelli. Se le confezioni dei robot che posseggo fossero  infatti sempre concepite con la stessa intelligenza ed ergonomicità credo che  in cantina libererei metà dello spazio che mi occupano vista la frequenza con  cui troppo spesso si vedono i chogokin scomparire all'interno di scatole tanto  fastose quanto ingiustificatamente pletoriche. Le dimensioni sono di 31 cm in  altezza, 22 in larghezza e 16 in profondità. L'artwork è quello classico dei  vari Metal Composite, con la testa del Gundam Rx 78-2 a fare da sfondo.  Sull'anteriore è ritratto il nostro gigante in tutta la sua minacciosa  imponenza. Nell'angolo in alto a sinistra risultano ben in evidenza il codice  di serie del modello (#1003) ed il nome per esteso al di sotto del quale, in  piccolo, sono riportati poi i vari dati tecnici (esercito di appartenenza,  numero della macchina, altezza, peso, potenza, composizione della corazza,  pilota, armamenti ed equipaggiamento speciale). Sul retro il robot è  raffigurato sia anteriormente che posteriormente tanto in conformazione  antropomorfa (MS mode) quanto in configurazione fortezza volante (MA mode).  Fanno da contorno a queste immagini dei piccoli riquadri che evidenziano alcune  delle specifiche del modello.
 Il contenutoLa scatola è  interamente occupata da un grande contenitore di polistirolo dotato di  alloggiamenti su ambo i versanti. Il contenuto è assicurato nelle relative sedi  da due grossi coperchi di plastica trasparente bloccati al contenitore da  grandi strisce di scotch. Sulla faccia anteriore sono sistemati il modello  (protetto dal contatto col polistirolo e col coperchio da due fogli di plastica  e due sacchettini che rivestono le braccia), le due metà dello scudo contenute  in apposite bustine di plastica ed il fregio frontale rigido (quello  preapplicato è in pvc morbido) intercambiabile. Sul versante posteriore  troviamo invece sistemati la basetta espositiva, i due tappi per l'ancoraggio  dei piedi del modello ad essa ed il braccio con relativo sostegno per  l'esposizione in sospensione in modalità MS, la placchetta per l'unione delle  due metà dello scudo, un paio di pugni chiusi e due cavi per la simulazione  delle beam swords. Al di sotto della basetta sono inoltre riposti, in una  bustina di plastica, due telaietti cui sono ancorati degli elementi a forma di  elica tra loro agganciabili per riprodurre (mia supposizione) un'arma non  meglio precisata. Il libretto, come sempre presente, è scarno ma chiaro nella  sua essenzialità, e comunque è in linea con quelli dei precedenti Metal  Composite.
 MRX-010 Psycho Gundam  Mark IIPur non essendo un  macigno il nostro Psycho si caratterizza per il fatto di essere probabilmente  il più Metal tra i vari Metal Composite. Se infatti tale definizione è spesso  considerata un'esagerazione visto l'esiguo contenuto in parti metalliche dei  soggetti riprodotti per questa serie, in questo caso, nonostante la corazza  esterna sia come al solito interamente in plastica, sono ben evidenti le  componenti in zama che si rivelano in modo chiaro nel corso della conversione a  fortezza volante concentrandosi principalmente in corrispondenza dello  scheletro delle gambe, degli snodi di ginocchia, anche e spalle e parzialmente  all'interno del tronco per un peso complessivo di 724 grammi che, se per un  modello di 29 cm (ebbene si, sono 29 cm di altezza all'apice del fregio) è  relativamente contenuto, nel complesso non risulta comunque così esiguo. La  posabilità del modello, come nel suo predecessore, è molto limitata, in queso  caso forse ancora di più. La cosa fortunatamente non disturba più di tanto data  la relativa staticità della controparte animata. Le caviglie hanno buoni  movimenti di inclinazione laterale ma scarsa capacità di flessione. Purtroppo  le discrete escursioni laterali sono parzialmente vanificate dalla modesta  abduzione delle anche. In parte si può ovviare a questo inconveniente tramite  la rotazione laterale dell'intero arto inferiore (movimento consentito a  livello dell'anca) in modo da permettere alle gambe di divaricarsi un po' di  più. Le ginocchia, unica articolazione a scatto del modello, si flettono a non più  di 30 gradi. I sei elementi  del  gonnellino (2 anteriori, 2 laterali, 2 posteriori) sono mobili grazie alla  presenza di piccoli perni snodati che li ancorano al bacino. Il tronco è un  blocco unico e privo di snodi, cosa intuibile dati i limiti imposti da una  trasformazione che ne richiede la completa apertura. Le spalle ruotano  totalmente ed hanno modestissimi movimenti di abduzione. Le  braccia sono rotabili di 360 gradi sull'asse  longitudinale ed i gomiti si flettono a 90 gradi. Gli avambracci sono staccabili  permettendo così la simulazione delle beam swords (nell'anime venivano usati  come armi a distanza sparabili che rimanevano ancorati alle braccia tramite  cavi). Carino il fatto che la testa sia sganciabile proprio come nell'anime, è  regolata da un perno che si articola alla base della testa con un sistema a  sfera agganciandosi all'estremo opposto al tronco con un attacco calamitato. Ha  movimenti limitatissimi, sia lateralmente quanto in flessione. Il fregio sulla  fronte è intercambiabile, quello che troviamo già montato è di pvc morbido ed è  questo che consiglio di tenere inserito per minimizzare il rischio di  antipatiche rotture. L'altro fregio montabile ha  invece il vantaggio di non piegarsi essendo  in plastica rigida ma proprio per questo è a maggior rischio di eventuali  rotture accidentali. Le mani sono appena due paia (due pugni chiusi e due con  dita snodate a livello dell'attacco alla mano). Entrambe hanno perni snodati  alla loro base così da permettere i movimenti di flessione rispetto all'avambraccio.  La trasformazione in fortezza volante è tecnicamente concepita in modo  ineccepibile, non si discosta minimamente dalla analoga conversione praticabile  nel suo predecessore e come in quel caso, una volta ultimata, lascia molto  dubbiosi sull'estetica  di quanto  ottenuto con tanta ingegnosa maestria. In altre parole, così come l'MRX-009, in  MA mode anche l'MRX-010 somiglia a qualcosa di più simile ad un climatizzatore  portatile che non a una minacciosa base volante. La raccomandazione sempre  valida rimane comunque quella, qualora si volesse praticare la conversione (ne  può sicuramente valere la pena almeno per valutare il validissimo lavoro  ingegneristico fatto da Bandai), di fare molta attenzione nello sfregamento  delle varie parti che inevitabilmente si viene a verificare, pena il rischio di  fastidiosisime rigature della vernice. La verniciatura, appunto! Proprio questa  è a mio modo di vedere il vero punto di forza del nostro modello. Bellissimo  l'accostamento dei 4 colori dominanti (viola, rosso, giallo, azzurro) per un  risultato cromatico decisamente accattivante e valorizzato dall'estrema  precisione con cui sono stati curati anche i più piccoli dettagli, dalle  pannellature degli inserti rossi alle markerizzazioni più minute che un po'  ovunque impreziosiscono lo Psycho, il tutto in assenza di grossolani difetti.  Bruttina invece la parte centrale dello scudo dove, una volta unite le due  metà, sono evidenti elementi grigi non verniciati che stonano e non poco con la  colorazione viola delle parti circostanti. Un peccato, visto e considerato che  verniciatura a parte si tratta comunque di un prodotto asai curato anche in  tutti gli altri dettagli, vedi i tappi coprivite sulla superficie interna delle  cosce.
 In conclusioneDiciamo la verità,  non è un adone, nel senso che l'estetica non lo aiuta tutto sommato neanche in  modalità antropomorfa. Continuo infatti a pensare che la vera bellezza del  modello stia in realtà nel bell'accostamento dei colori che lo caratterizzano  più che nella sua fisionomia (gambe lunghe, mutandoni, testolina) che peraltro  a me neanche dispiace. Sul prezzo in questo caso posso essevi di poco aiuto  visto che la mia copia è il carissimo regalo che l'anno scorso ho ricevuto per  il mio compleanno dal mio fratello acquisito (grazie ancora, Paolo!) per cui  non ho idea di quale possa essere un esborso da considerarsi ragionevole. Mi  pare che attualmente le quotazioni superino abbondantemente i 100 euro per cui  mi sbilancio nel consigliare una spesa sui 150 euro, ma prendete questa quota  con abbondante beneficio d'inventario per i suddetti motivi. Ancora una volta  vi saluto caramente e vi do appuntamento alle prossime recensioni di JR, a  presto da Stefano-Mazingetter.
 Mazingetter (le foto sono state realizate dall'autore dell'articolo)
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