Con la nuova serie anime in uscita e la  produzione del gx-45 Mazinger Z, Bandai torna a sorpresa a ridare nuova linfa vitale ad una  serie di modelli che da anni in molti avevano dato per defunta, la Soul Of Popynica, specificamente  ispirata ai vari mezzi locomotori tipici delle diverse serie anime e in cui il colosso giapponese ha  inserito con un codice nuovo di zecca (px-04) un soggetto che in realtà di nuovo ha ben poco,  e cioè l'Hover Pilder, riprodotto in questa occasione con i colori e le sembianze che lo  caratterizzano nel nuovo anime. In realtà, come più avanti vedremo, si è trattato di un modo neanche  troppo elegante per raggranellare qualche altro quattrino apportando minime ed insufficienti  modifiche ad uno stampo che già era disponibile con il px-01. Ma andiamo a vedere nel  dettaglio gli aspetti salienti di questo modello......
                    La scatola
  Ha esattamente le stesse dimensioni di quella  del px-01 ed è molto piccola (20 x 15 x 9 cm).Come design anteriormente ricalca lo stesso  gx-45 avendo uno sfondo assolutamente analogo con la testa del Mazinga Zeta a contornare  l'immagine del Pilder in volo. Posteriormente le illustrazioni sono quelle caratteristiche dei  prodotti Bandai e dei soc in particolar modo dove le varie foto evidenziano le caratterisitche  e le dotazioni del toy (in questo caso scarne, in poche parole niente di più che la basetta  espositiva, la possibilità di flettere le ali in modalità pilder one la figurina snodata di Koji).
                    Il contenuto
                      Si apre la scatola e ci troviamo di fronte  alla fiera del riciclo dal momento che il grosso contenitore in polistirolo che la occupa per  intero è esattamente lo stesso visto anni fa con la bella idea della grossa Zeta impressa sul  coperchio. Aperto il blister troviamo, nei relativi alloggiamenti, il pilder con la punta della  coda debitamente protetta da una cannuccetta in pvc, la figurina di Koji nel relativo sacchettino  di plastica trasparente e la basetta in plastica nera (esattamente la stessa del px-01). Come al  solito è presente (pur non essendocene bisogno) uno scarno libretto illustrativo costituito  da un semplicissimo foglio A4 piegato in due metà e,alloggiato nella stessa bustina, l'adesivo applicabile  sulla basetta con nome e codice del modello.
                    Il modello 
                      Con una apertura  alare di 18, una lunghezza di 14 ed una altezza di 7.5 cm per un peso di 263 grammi, il px-04  si caratterizza per la costituzione quasi interamente in metallo fatta eccezione per la  plancia, il sedile e la calottina, i quali sono invece chiaramente in plastica.Il colore è di un  rosso scuro ben diverso dal rosso fuoco che caratterizza il px-01 ma certamente molto bello quando si  osserva il modello dal vivo, e comunque molto migliore delle sensazioni che  le varie foto possono trasmettere. A differenza del px-01 in cui i sostegni  delle pale per il decollo verticale  erano di color grigio e la diversità di colori rompeva un attimo la monotonia  di una colorazione troppo uniforme,  in questo caso tali parti sono anch'esse rosse conferendo forse una eccesiva  monocromaticità al pilder. Ad  ogni modo  la verniciatura è perfetta, senza la minima pecca.  Strutturalmente il modello è analogo al ben noto px-01 e si discosta da quest'ultimo  per dettagli minori che,  oltre ovviamente alla colorazione, sono rappresentati da:
                      - maggior prominenza  del musetto
                      - minor bombatura  della calottina trasparente che ricopre il cockpit
                      - presenza di una  sporgenza sul contorno superiore del cockpit assente nella versione classica
                      - diversa plancia di  comando
                      - profilo della coda  parallelo al terreno e non inclinato
                      tutte variazioni  chiaramente fattibili senza stravolgere lo stampo originario, cosa che invece  si sarebbe resa necessaria se davvero si  fosse voluto produrre un pilder assolutamente fedele a quello del nuovo anime  modificando a dovere la parte posteriore del  velivolo, privo di quella griglia che aveva nella serie classica e che è  stata deludentemente lasciata in questo px-04.Insomma, il modello è  anche fedele al nuovo cartone, basta non guardargli le terga, ma alla fin fine si è prodotto un  ibrido tra le due versioni che non è ne' carne ne' pesce sacrificando il  soggetto sull'altare del  riciclo in nome del Dio denaro con la produzione di un clamoroso falso storico.Il meccanismo di  chiusura delle ali è stato mantenuto invariato conservando la solita levetta  sulla pancia dell'aliante.  La plancia di comando si caratterizza per un manubrio diverso (tipo moto in questo caso, più o meno  come nel Kaiser Pilder di Mazinkaiser) ma soprattutto per una minore cura dei particolari  (a parte le impugnature il resto dei dettagli è stato lasciato senza un tocco  di vernice, una cosa imparagonabile al bel  cruscotto ricco di tasti colorati tipico del px-01).La figurina di Koji,  alta 6 cm circa, è stata se possibile peggiorata anch'essa con una verniciatura più approssimativa e  una posizione quasi innaturale degli avambracci complice la necessità di impugnare i comandi  del velivolo in modo diverso rispetto alla versione classica. E' snodata a livello di collo,  spalle, gomiti, anche e ginocchia.In conclusione il  prodotto non è brutto, perchè comunque è stato sfornato partendo da uno stampo ad ogni modo valido, e dà  comunque la possibilità a tutti coloro che non potendo permettersi di comprare il px-01  (complici gli alti prezzi raggiunti)   vogliono mettersi in collezione un  Hover Pilder senza spendere un capitale, ma lascia l'amaro in bocca per il  riciclo spudorato del soggetto e  l'ibrido che ne è derivato. Consiglio quindi l'acquisto a prezzo ragionevole  (entro i 60 euro tutto  compreso lo si può trovare) a chi non ne possedesse la versione classica (le differenze sono così  limitate che non giustificano il gap di prezzo tra le 2 versioni), in caso contrario tenetevi  stretto il vostro px-01 che continua a rimanere un prodotto superiore. Ci ribecchiamo presto,  continuate a seguirci! Un caro saluto da Stefano-Mazingetter. 
                    Mazingetter
                      (le foto sono state realizzate dall'autore dell' articolo).